Ispirato alla leggenda del soffione
Conoscete la leggenda del soffione? Un racconto di forza e di speranza che si tramanda dalla notte dei tempi.
Sembra che il suo nome, tarassaco, derivi dal greco antico, tarake akos, ovvero rimedio allo scompiglio.
E sicuramente le proprietà di questo fiore, conosciuto con i nomi più diversi, sono famose ed utilizzate contro svariati disturbi.Una frase di Nhat Hanh, scrittore, filosofo e monaco buddista, raccoglie appieno l’essenza di queste storie antiche:
“Ho perso il mio sorriso, ma non preoccuparti. Ce l’ha con sé il dente di leone”.
Perché la storia di questo fiore è una narrazione continua di forza, resistenza, speranza e coraggio.
E’ nell’Irlanda più antica, quella dei boschi, degli Elfi e delle fate, che il soffione trova la sua dimora naturale.
La sua espressione più autentica.
Il piccolo popolo, spaventato dall’avanzata del genere umano, si ritirò nei boschi, inseguito dagli uomini avidi di potere e di conquista.Accorsero le fate in soccorso degli Elfi, e nelle battaglie che ne seguirono, misero il loro potere proprio in questi fiori.
Da allora essi furono in grado di rialzarsi dopo qualsiasi sconfitta.
Di riprendere vigore anche dopo essere rimasti schiacciati sulla terra.
L’uomo rozzo può aver accumulato tante cose materiali, ma il segreto della speranza rimane ancora affidato al vento.
Il vento che culla i desideri nascosti nei petali del soffione!
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