Ispirato all’opera lirica “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini.
Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo
sull’estremo confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto,
romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no.
Mi metto là sul ciglio del colle e aspetto,
e aspetto gran tempo
e non mi pesa,
la lunga attesa.
E uscito dalla folla cittadina,
un uomo, un picciol punto
s’avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po’ per celia
e un po’ per non morire
al primo incontro;
ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
“Piccina mogliettina,
olezzo di verbena”
i nomi che mi dava al suo venire.
Tutto questo avverrà,
te lo prometto.
Tienti la tua paura,
io con sicura fede l’aspetto.
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