Ispirato alla leggenda del cavallo
Una leggenda molto antica narra dell’esistenza di cavalli dal manto verde e, pur essendo diffusa anche in altre località, a Monteleone sembra essere particolarmente radicata. Un tempo, quando la valle del Temo era ricca di foreste di querce, sughere e di vegetazione sottostante difficilmente penetrabile, vi vivevano molte specie di animali e tra questi i leggendari “Caddos birdes” esemplari selvatici, più piccoli dei cavallini della Giara ed oramai estinti. Nel paese si racconta che fu proprio un monteleonese l’unico a possedere un cavallo verde e nel suo agro pare venissero avvistati gli ultimi esemplari.
Esiste inoltre una località campestre, a Monte Germinu, detta “Sa urmina de su caddu ‘irde”, un punto ben preciso dove l’orma del cavallo verde sarebbe impresso nella roccia. Un fondo di verità alla leggenda sembra potersi riportare al fatto che fino alla metà del secolo scorso esistevano in Sardegna dei cavallini selvaggi non molto più grandi di una pecora ed abitavano in folte ed aspre gole in prossimità dei fiumi. Il colore del manto verde pare fosse dovuto ad alcune specie di alghe che si sviluppavano tra il vello dell’animale.
“[…] in una casetta non distante dal villaggio di Bosa, viveva un pescatore che ogni giorno scendeva lungo il fiume con il suo barcone, per raggiungere il mare e raccogliere nelle sue profondità azzurre il corallo rosso e il corallo bianco.
Una sera, mentre tornava a casa, si sentiva stanco e molto triste, perché il suo lavoro non gli permetteva di guadagnare abbastanza per i suoi sette bambini […].
Ma quella che vide comparire all’improvviso quella sera, non era nuvola di cielo. Era polvere sollevata dal galoppo di cavalli. […] Sbarcò a terra e incuriosito camminò e camminò fino a quando la nuvola di polvere non fu proprio sopra di lui, vicino a un minuscolo villaggio chiamato Monteleone Rocca Doria. Fu lì, ai piedi del Monte Germinu, che i cavalli gli si pararono davanti. Avevano garretti straordinariamente possenti, odoravano di felce e di muschio e il loro mantello era color verde acqua, della stessa tonalità dei fondali dove lui pescava il corallo.
– Non rattristarti – gli disse il cavallo più alto e imponente, scalpitando con i suoi zoccoli su una roccia.
– Da domani, ogni volta che uscirai per mare, avrai più fortuna. E i tuoi figli non soffriranno più la fame e avranno una vita felice – Il pescatore si sfregò gli occhi, per capire se ciò che vedeva fosse realtà o stesse sognando, e in quello stesso momento i cavalli sparirono, e della loro presenza restò solo la nuvola di polvere che pian piano si disperse nel cielo azzurro.
Da quel giorno, ogni volta che uscì per mare, il pescatore tornò a casa con tanti rami di corallo rosso e bianco, che permisero a lui e alla sua famiglia di non soffrire più la fame.
E se a voi oggi capitasse di passare vicino a Monteleone Rocca Doria, aguzzate lo sguardo. Perché l’impronta del magico cavallo verde, “Sa urmina de su caddu irde”, sta ancora lì, impressa per sempre nella roccia viva.
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