Ogni volta che il sole cala sull’orizzonte, la notte prende la scena e si rinnova il millenario spettacolo che elegge a protagonisti i predatori notturni: civette, gufi, barbagianni e allocchi..Per quanto riguarda la simbologia legata alla civetta possiamo dire che la sua immagine è contraddittoria. Testimonianze sulla civetta in campo mitologico, letterario, folklorico e linguistico, dimostrano infatti il passaggio dalla sacralità alle fantasie superstiziose di questa straordinaria abitatrice della notte.Grazie ad Omero, però, la civetta viene riscattata dalla sua fama sinistra. Questo volatile era già presente nei miti degli antichi greci, infatti accompagnava la greca dea Atena (che in seguito corrispose alla dea romana Minerva) simbolo di filosofia e saggezza, dell’intelligenza razionale che “vede” dove altri scorgono solo ombre e tenebre. Stiamo parlando della “Civetta di Minerva”, considerata sacra alla dea Atena perché capace di vedere al buio, cui la dea affida la supervisione delle faccende notturne. Da qui deriva il nome del genere a cui appartiene il rapace, ovvero Athene. L’occhio della civetta, si narrava, brillasse nella notte come il saggio emerge nel popolo.
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